Ristrutturare il pensiero. Cosa significa?

Ristrutturare il pensiero non significa proporre un’alternativa di significato (che è psichico), ma significa cogliere il senso (che è spirituale) di ciò che sta dietro un problema o  un errore; significa salvare il senso nobile dell’azione o del pensiero facendo in modo che la persona corregga il significato visibile, tangibile, psichico: si passa dal piano spirituale al piano psichico, si porta alla luce il vero senso di ciò che agli occhi degli altri appare soltanto un problema, per cui  ristrutturare significa considerare prevalentemente la dimensione spirituale: è una sorta di squarcio nella dimensione psichica per dare luce e ossigeno a quella spirituale. La ristrutturazione non può essere un discorso logico che inerisca la psiche, può solo passare attraverso di essa, non può sostare, deve andare oltre, altrimenti la reazione della persona rimane solo psichica, cioè logica ma monca.

Mi spiego con un esempio:

Se un bambino dice: “ho ucciso il mio gattino perché si era rotto una zampa e soffriva”, non si dovrebbe sgridare e  punire il bambino dicendogli che è stato crudele (rimarremmo solo nella dimensione psichica) ma notare la sua dimensione spirituale che è aver tolto la sofferenza all’animale, dicendo: “sei stato bravo a pensare che il gattino stava soffrendo ma cosa avresti potuto fare per non togliergli la vita?” Lui si stupisce e si ferma a riflettere. Lo si mette a suo agio anziché demonizzare il comportamento attuato; e gli si dà la possibilità di riflettere anziché chiudere il discorso in un modo doloroso e colpevolizzante. Se non rispondesse alla domanda, bisognerebbe dire: “secondo te, avresti potuto risolvere il problema?” Eventualmente aggiungendo: “avresti potuto portarlo a far curare da un  veterinario?” Ma, di solito, i bambini rispondono subito in modo corretto e questo ci fa capire che possiedono già le risposte noetiche, quelle elevate, che hanno solo bisogno di entrare nella loro coscienza.

Quindi bisognerebbe sempre vedere l’intenzione (in-tenzione: dentro ciò a cui si tende) e non solo l’azione (l’atto) perché, altrimenti, togliamo alla persona quel senso nobile – anche se lei non lo sa –  che l’ha motivata ad attuare un certo gesto. Quel comportamento va subito corretto ma bisogna far riflettere (in questo caso) il bambino su quale sarebbe stata la soluzione migliore, senza darla noi. Questa è una ristrutturazione che stupisce il bambino ed è proprio lo stupore ad aprire la porta della dimensione spirituale.