Guarigione del cieco nato

Guarigione del cieco nato

Giovanni 9,39-41

Gesù disse: «Io sono venuto nel mondo per compiere un giudizio, affinché quei che non vedono veggano, e quelli che vedono diventino ciechi.»

Alcuni Farisei, ch’erano con Lui, avendo udito quelle parole, Gli dissero: «Siamo forse ciechi anche noi?». Rispose loro Gesù: «Se foste ciechi non avreste alcun peccato; ma voi affermate di vedere e perciò il vostro peccato perdura».

«affinchè quei che non vedono veggano»​

Messaggio sotteso

Affinché l’essere umano che si sente smarrito scopra, grazie a Gesù e nella  sua interiorità, la presenza di Dio, quindi “veda” qual è la strada da percorrere per non cadere e perseverare nell’errore.

La presenza di Gesù come Segno divino perché l’uomo, limitato e creaturale, possa seguire le orme che solo pochi anticipano (i Profeti) e altri seguono (gli evangelisti e i credenti).

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«e quelli che vedono diventino ciechi»

Il Signore disse (ad Isaia): «Và, e dirai a questo popolo: – Gli orecchi per udire li avete, ma non volete capire, avete gli occhi per vedere, ma non volete intendere.

Acceca il cuore a questo popolo e indura le sue orecchie e chiudigli gli occhi, affinchè non vegga co’ suoi occhi né oda coi suoi orecchi, e non comprenda col suo cuore e si converta e lo risani» (Is 6, 9)

Messaggio sotteso

Coloro i quali si arrogano il diritto di capire, di avvicinarsi al significato del volere di Dio promulgando leggi o legiferando credi diversi, perdano la possibilità di sostenere di capire cosa Dio intende, di “vedere” le cose (e questo succede perché l’uomo teme l’ignoto, si carica di angoscia e ha bisogno di razionalizzare tutto ciò che non è chiaro alla coscienza: la scienza ne è una riprova: se non si dimostra, non si può dar credito a ciò che si vede).

Questo messaggio non è da leggere come una punizione divina ma come un suggerimento, un aiuto per stanarsi dall’iniquità di quel fare sacrilego: credere di spiegare Dio. L’uomo deve raggiungere la sua creaturalità e farsi piccolo, fanciullino recuperando il suo “esser stato puro”.

(…il Signore disse a Mosè) “Stabilirai de’termini per il popolo, attorno al monte, e gli dirai: – Guardate di non salire il monte e di non toccare i suoi confini. Chi metterà piede sul monte verrà messo a morte; nessuno (…) lo toccherà con le mani, ma sarà preso a sassate o trapassato con frecce; sia un animale o sia un uomo più non vivrà…”(Es 19, 13). 

Il Signore discese sul monte Sinai, proprio sulla sommità e chiamò lassù Mosè e gli disse: «scendi ed avverti il popolo, che non osi oltrepassare i termini per vedere il Signore, così che n’abbia a morire un gran numero» (Es 19, 21).

E il Signore a lui: «Và, discendi: Salirai tu ed Aronne con te; i sacerdoti poi ed il popolo non oltrepassino i termini, né salgano verso il Signore, che non li faccia morire» (Es 19,24).

Perché proprio in quel momento storico?

Perché in un momento filogenetico doveva inserirsi e noi non possiamo comprendere la saggezza di quella scelta.

Molti uomini non sono in grado di comprendere quindi chi non comprende non è nemmeno in grado di soffrire (acceca il cuore)

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«Se foste ciechi non avreste alcun peccato»

Messaggio sotteso

Due messaggi:

1. Non è vero che colui che porta sul proprio corpo una malattia o un difetto, sia peccatore

2. Chi non coglie il senso della Parola e chi non è in comunione con Dio (il cieco) non pecca perché non è intenzionale la sua limitatezza però, se nella sua esistenza ha percepito o constatato una o più volte la possibilità di capire e non si è posto in ascolto, quella persona  commette un errore.

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« ma voi affermate di vedere e perciò il vostro peccato perdura »

Messaggio sotteso

Dato che affermate di vedere (cioè di cogliere il messaggio divino) dovreste credermi;  mettendo in dubbio ciò che dico, mi confermate o di non vedere o che , pur vedendo (capendo ciò che dico), non vi attenete alla Parola (il senso profondo e il comportamento adeguato al valore sotteso a quel senso). Il peccato perdura proprio perché avete i mezzi, ne siete consapevoli e non li usate.

Ciò che l’uomo pretende di sapere (l’Inconoscibile), lo mantiene nell’errore.

Solo chi può vedere e, vedendo si conforma alla Parola, si salva ai propri occhi.

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Dott.ssa Magda Maddalena Marconi