Ogni intervento psicoterapeutico dev’essere personalizzato cioè adattato alla persona che chiede aiuto.
E’ importante che si consideri sempre che l’essere umano è unico ed originale con un ‘suo’ bagaglio che si differenzia da qualsiasi altro.
E’ quindi indiscutibile il fatto che i vissuti e le reazioni di una persona che soffre o che desideri capire se stessa o, semplicemente, cambiare qualcosa della sua esistenza, siano sempre da considerare unici, quindi necessitanti di un intervento personalizzato e contestualizzato nella vita della persona stessa.
I cosiddetti protocolli d’intervento sono molto utili ma sono anche pericolosi se vengono usati in modo meccanico e ripetitivo perché considerano la persona in modo oggettivo e non tutelano la sua sensibilità e la sua originalità.
Data questa premessa, dev’essere il professionista ad andare incontro al paziente e mai il paziente a doversi adattare alla cultura, alla formazione e alle modalità d’intervento dello psicoterapeuta. Solo in casi particolari – in cui è urgente che sia il paziente a seguire il professionista – si dovrà operare in modo che la persona segua alla lettera ciò che le viene detto di fare.
E’ necessario, quindi, che lo psicoterapeuta abbia conoscenza e dimestichezza con vari strumenti operativi e mai che si fossilizzi in un unica modalità d’intervento.
Per uscire definitivamente da un disturbo, si può intervenire prima sui sintomi (in modo da alleggerire quanto prima la persona) ma subito dopo è necessario considerare le cause sottese al fine di evitare che i problemi si ripresentino.
L’intervento sarà suddiviso in tre tempi:
- sugli effetti (i sintomi)
- sulle cause (solo se necessario)
- sul mantenimento del benessere raggiunto.
Le modalità d’intervento da me utilizzate sono le seguenti:
la Logoterapia e l’Analisi Esistenziale,
la Psicoterapia Strategico-Sistemica,
la Psicoterapia Autogena (o Bionomica) Schultziana,
la Psicoterapia Psicanalitica Breve e, in caso di bisogno,
l’Ipnosi ericksoniana.
Alcune persone necessitano di più tipi d’intervento ma questo non significa che presentino problemi più gravi ma che le loro dinamiche sono più complesse, più articolate, quindi che si debba intervenire con modalità mirate e rispettose del tempo del singolo soggetto.
Si può affermare che un buon intervento che miri a superare, ad esempio, gli Attacchi di Panico, può durare da alcune settimane a due mesi circa (con una seduta settimanale).
In caso di necessità particolari o quando una persona desideri approfondire alcuni aspetti della sua esistenza, diviene naturale – per la persona stessa – protrarre i tempi della psicoterapia al fine di raggiungere un buon equilibrio psicofisico.
Dott.ssa Magda Maddalena Marconi
Psicologa-Psicoterapeuta